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Insediamento Trump: cerimonia solenne per il 47esimo Presidente degli Stati Uniti

MONDO (martedì 21 gennaio 2025) – Si è svolta ieri la cerimonia di insediamento di Donald Trump dove ha giurato ed è stato ufficialmente eletto 47esimo Presidente degli Stati Uniti.

di Maria Chiara Bagnato

Una giornata memorabile per il Tycoon, che ha avuto inizio con una funzione religiosa nella chiesa di St John. Poi il tè con Melania alla Casa Bianca, dove Biden gli ha lasciato una lettera nello Studio Ovale, come da tradizione. I due, Biden e Trump, si sono recati insieme a Capitol Hill nella Beast, la limousine blindata presidenziale, preceduti dalle first lady uscente ed entrante.

Visto il gelo artico che ha colpito Washington, l’ultimo momento della cerimonia è stato allestito alla Rotonda del Capitol anzichè nella gradinata esterna del Campidoglio. Proprio lì ad attenderlo oltre 600 ospiti, tra cui i tre uomini più ricchi del globo presenti in prima fila: Elon Musk, Jeff Bezos e Mark Zuckerberg, insieme ai ceo di Google, Apple e TikTok.

Diversi gli ospiti stranieri che hanno assistito alla cerimonia, tra cui la premier Giorgia Meloni (unica leader europea presente), il presidente argentino Javier Milei e il vicepresidente cinese Han Zheng. Tra i diversi volti noti anche gli ex presidenti con le mogli, a parte Michelle: i Bush, i Clinton, Obama.

Una volta giunto nel luogo del giuramento, Trump è stato accolto da un’ovazione e durante il suo discorso di insediamento durato circa venti minuti, il Tycoon ha affermato con determinazione che “il declino del Paese è finito e che sta per iniziare una nuova età dell’oro per invertire completamente tutti questi numerosi tradimenti e restituire al popolo la sua fede, la sua democrazia e la sua libertà”. Inoltre, come già affermato ampiamente durante la campagna elettorale, anche ieri ha confermato che “Il Green Deal è finito”: “Revocherò il mandato sulle elettriche (facente parte della presidenza Biden), i cittadini americani potranno finalmente comprare l’auto che vogliono”. E questo, secondo Trump, “ci permetterà di salvaguardare l’industria dell’automobile e i suoi grandi lavoratori”.

Successivamente, Il neo presidente in carica ha sottolineato nuovamente che gli Stati Uniti sono il Paese con le maggiori risorse di petrolio e dunque “drill, baby drill”: in poche parole, gli Stati Uniti sfrutteranno tutti i giacimenti a disposizione, necessari per “abbassare i prezzi e ridurre l’inflazione”.

Menzionate anche tutte le priorità del suo secondo mandato: dalla ripresa del Canale di Panama al cambio di nome del Golfo del Messico in Golfo d’America, dalla “deportazione di milioni e milioni” di clandestini con la proclamazione dell’emergenza, dal riconoscimento di due soli generi (femminile e maschile) all’abolizione dello Ius soli e alla fine della strumentalizzazione politica della giustizia.

Tra le questioni maggiormente discusse tra il neo presidente e quello uscente, c’è quella dei dazi. Nonostante le voci delle ultime ore, che riferivano della possibilità di ridurre l’importo dei dazi che la nuova amministrazione Usa intende imporre alle merci in arrivo, Trump si è detto convinto a proseguire su questa strada, confermando anche il proposito di aprire l’External Revenue Service: ovvero, l’agenzia che si dedicherà a riscuotere “l’immensa quantità di denaro” proveniente da dazi e tariffe di importazione.

Infine, il neopresidente ha annunciato di aver già firmato una serie di ordini esecutivi.

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Tag: , , , , , Last modified: Gennaio 22, 2025
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