Pistoia (sabato, 26 aprile 2025) — Ieri in tutta Italia si sono tenute le celebrazioni per l’80esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo, evento che ha coinvolto tutte le autorità del paese. Tra queste, ovviamente, anche il Sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi, presente in Piazza della Resistenza. Al termine dell’evento, il primo cittadino pistoiese ha trasmesso un comunicato che riportiamo qui di seguito.
di Alessandro Drago
“Buongiorno a tutti,
ringrazio le autorità civili e militari, le associazioni combattentistiche e d’arma,
l’Anpi, tutti i membri del Cudir e i cittadini presenti. Oggi è festa e come tale, questa giornata, va vissuta. La viviamo così nelle celebrazioni pubbliche come questa, ma anche nelle tante iniziative realizzate in città dalle associazioni.
Penso a quella organizzata nell’ex Chiesa di San Giovanni Battista “La
Resistenza pezzo per pezzo” con l’esposizione di diorami Lego in cui si ripercorre la storia con i famosi mattoncini. Modi diversi di diffondere la memoria che avvicinano e catturano l’attenzione dei nostri ragazzi. A questa iniziativa ha partecipato anche la classe di mio figlio e quindi so bene quanto siano importanti eventi così, capaci di far riflettere e attrarre i più giovani solitamente indifferenti al linguaggio a noi, invece, più vicino.
Oggi si festeggia in famiglia, magari raccontando il senso profondo del 25 aprile. Molti di noi sono cresciuti sentendo i racconti del periodo di guerra dai nostri nonni e dai nostri bisnonni. È stata una fonte di conoscenza preziosa, anche perché chi ha vissuto quel periodo spesso non ha voglia di parlarne, e quindi quei racconti, per chi li ha potuti ascoltare come me, sono ancora più importanti. Ora che le occasioni di racconto diretto sono sempre più rare, per ovvie questioni anagrafiche, sta a noi tramandare questa conoscenza alle nuove generazioni.
È il dovere della memoria. Questa giornata ce lo ricorda solennemente: nel cuore di un anno frenetico, ci fermiamo per festeggiare e ricordare. L’ auspicio, in qualunque modo si festeggi, è quello di vivere pienamente questa ricorrenza, senza lasciarla trascorrere e basta. Questo rischio, infatti, c’è, per l’indifferenza in cui, talvolta, sembra
scivolare la società.
Noi dobbiamo combatterla, questa indifferenza. Oggi festeggiamo gli ottant’anni della Liberazione dell’Italia dalla dittatura nazifascista e dall’occupazione delle nostre terre.
Festeggiamo la Libertà nata dalla Resistenza agli oppressori fascisti e nazisti. Festeggiamo la fine della guerra e delle sciagure che porta con sé. La fine dei rastrellamenti, delle stragi, delle bombe sui civili. Festeggiamo! E vi invito a farlo passeggiando tra questi monumenti e tra le targhe di questa piazza dedicata alla Resistenza e alle vittime della Seconda Guerra Mondiale, e immaginando che le
risate dei nostri bambini e il gusto di una giornata di festa possa arrivare, in
qualche modo, a chi si è sacrificato per tutti noi.
Insieme alla Liberazione, e alla fine di tutto ciò che l’Italia voleva lasciarsi alle
spalle, non senza profonde ferite, iniziava anche un momento importante per il nostro futuro. Allora, oggi più che mai, dobbiamo ricordare quanto sia essenziale vivere in una democrazia (per noi che ci siamo nati pare forse scontato) e sentirne, di questa democrazia, tutta la responsabilità, comprendendo il senso profondo della nostra Costituzione”.